Dici
sono terrorizzato Di tanti posti scegli sempre i più esposti non ci
vuole la c.i.a. lasci la scia quando ti sposti nonostante l’aria da
tipi tosti malaria a chi fa i conti senza l’oste poi usi posti
riposti e riposti mail senza risposte non valuti mai i costi e come
al poker alzi sempre le poste da piccolo manco il morbillo poi nella
giungla cercando di evitare il coccodrillo versando lacrime per le
vittime del controllo superstar si lancia senza rete certe cose non
le faccio più lo sapete il passamontagna lo passo a voi che verrete se il
clash frontale vi attira sempre come un magnete ma d’altronde che
volete se state fermi come gechi sulla parete
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Giallo
Milf
“Dice
c’è la crisi così tra due anni non potrò andare in pensione”.
“Dice
c’è la crisi, così il mio già magro stipendio, tale per anni
resterà. Niente scatti d’anzianità, niente aggiornamento, niente
conflittualità.
Tra
due o tre anni sarò in piena povertà”.
“Dice
c’è la crisi dovrò lavorare ancora per anni e il tfr me lo scordo,
forse dice a rate , forse poi non ricordo”.
“Dice
c’è la crisi ..certo doveva toccare proprio a me una cosa mai
successa, una crisi epocale, e sarà pure sfortuna ma…
Abbiamo
compreso che da un po’ di tempo in questo paese chi ha scelto di
lavorare è alla merce di ladri prepotenti e rapaci, non capaci, non
ladri perchè in grado di sottrarre, ma cialtroni buoni a nulla che
hanno raggiunto il potere con l’arte di distrarre”.
Tossici
al potere (allora perchè non io?)
Ho
conosciuto una banda di sessantenni pronti a farsi saltare in aria in
allegria, ma solo se in buona compagnia.
Bravo Compilatore
Sono
un compilatore schiavo
Come
un lavoratore slavo
Riempio
le mie schede
Mi
faccio le mie seghe
Peccato
per ciò che vi perdete
Quando
ve ne andrete
Schizzi
sulla parete non li lavo
Giuro
se vi girate faccio il bravo.
CON
CON
la metrica che mi guida manco fossi Giuda
CON
Pietro che mi chiama dalle Bermuda
CON
a fianco la Madonna tutta nuda
CON
quel Cristo che manco suda
CONtanti
presi scappa e sputa
CON
lei che resta seduta
Odo augelli far festa
Non senti che pace?
che bello quando tutto tace
ma non sei l’unico a cui
piace
fattene capace
quando c’è la pace
anche la rondine si fa
rapace
Non senti che pace
odo augelli far festa
e li faccio alla brace
dopo odio il malditesta
odio gemelli e antrace
ma quanto dura questa festa?
Sono stanco ma ancora audace
Tanto da fare e poco tempo
resta
Tanto da fare tipo ricordare
un’immaginaria vacanza
malgascia
e ora che ho deciso di
sopravvivere
da regolare in una nazione
irregolare
Frappone
Una di quelle volte che sto cercando di resistere
Una di quelle volte che sto cercando di placare il mostro
Della violenza che parte irrefrenabile dal canto nostro
Tipo quando vedo Di Canio in televisione insopportabile
Più corrotto e infame di chi monta il vetro antiproiettile
Una di quelle volte penso di risolvere con un grosso frappè
Non vedevo l’ora di entrare in cremeria
Ma
all’improvviso qualcosa si frappone al frappone
E così al solito m’hanno portato in prigione
Devono proprio sperare che io muoia prima
oppure divento una persona degna di stima
magari uno che riesce a scrivere qualche rima
Ho deciso:
resto senza più attendere che arrivi la lima
in fondo si tratta ancora di qualche anno
quando esco potrò riparare qualche danno
ad esempio uno di quelli che ora vanno
in alto con l’aiuto del sindaco alemanno
si questa cella è piccola e mi costringe
ma almeno non sono solo
Tanto è più grande l’infamia che avete compiuto
Tanto più lo spazio intorno a voi si restringe
a Stefano Cucchi e a tutte le vittime
In edicola
OdB
per me non è Ol’ dirty Bastard
ma Oreste del Buono
ma sai le mutazioni accadono
sai tipo mad max
da noi ci sono creature
generate
dalla fusione tra nerd e
fabbri
tra banditi e santi
tra meccanici e contadini
-God bless this music-
mentre dalla mia edicola
vedo i collezionisti dei
modellini
di trattori antichi
delle automobili d’epoca
dei soldatini che fanno il
passo dell’oca
ma per me non è un problema
mentre leggo sul giornale
che
“il driver è sopravvissuto,
sfuggito a un guardrail piuttosto ossuto”
l’aria condizionata è guasta
perciò ho caldo e sudo
aspetto con ansia che arrivi
quel vecchio fottuto
che colleziona tutte le
raccolte sul terzo reich
della mia 38 d’epoca
raccoglierà l’ultimo sputo
Sciacallare
Tò PARE
Un BALENARE
Di SCIACALLARE
ELEFANTARE
Un TIGRARE
Di LEONARE
CAVALLARE
Uno SCARAFAGGIARE
Di GIRAFFARE
CERVARE
Un ORSARE
Di JENARE
KOALARE
Un STAMBECCARE
Di FALCARE
UCCELLARE
Un FORMICARE
Di SERPENTARE
AQUILARE
Surfin’ Soweto
Io al mare sto sempre
all’ombra e non faccio quasi mai il bagno. Lo faccio solo quando il
caldo si fa insopportabile, un bagno rapido, giusto per rinfrescarsi. Poi torno all’ombra e nel
suo cono aspetto, aspetto con la musica, aspetto con un libro, con
una canna, con una Corona col limone. Aspetto che arrivi l’onda che
prometteva il meteo. ”Una serie di perturbazioni provenienti
dai quadranti occidentali interesserà le coste tirreniche già da
lunedì pomeriggio fino a tutto giovedì” dicevano le
previsioni. Aspettare fa il suo effetto, così dopo poco mi trovo a
galleggiare piacevolmente a occhi chiusi sulla sabbia, sempre
all’ombra. A un certo punto qualcosa
m’ha svegliato da quello stato ipnotico che creano il caldo l’alcool
e il thc, ma non riuscivo a capire cosa, stavo per
fottermene e richiudere gli occhi quando ho sentito un “hi guy!”: sapevo di essere solo nel
raggio di centinaia di metri, non c’era speranza, potevano avercela
solo con me. Alzai la testa e la girai
di poco verso la voce, o almeno grosso modo, perchè sai col vento i
suoni si spostano. Quello che vedevo era un ragazzone biondo, sicuramente americano o
australiano pensavo; invece tra le frasi consuete della presentazione
disse che era di Haifa una località di mare in Israele. Disse pure
che essendo un posto di mare gli venne normale sin da bambino
giocare con la tavola, ma che negli ultimi anni il governo aveva
trasformato tutta la costa, da Haifa a Tel Aviv, in un unico
stabilimento balneare. Rimasi deluso. Allora era per questo che negli
ultimi anni si incontravano così tanti ragazzi israeliani in tutti i
migliori spot del mondo, dalle Canarie alla Costa Rica. Non era, come
pensavo, una replica di vent’anni fa, quando i ragazzi sudafricani,
ovviamente bianchi, infestavano ogni spot del globo. Quei ragazzi
scappavano da un paese ormai bandito da tutto il mondo, o quasi,
perchè c’era l’apartheid. Ora vengo invece a sapere che questi
scappano, spinti si dal governo, ma perché questo gli ha deturpato
la costa, che in effetti era un buon spot; il governo in nome dello
sviluppo gli ha rotto il giocattolo.
C’è rimasto, dice, solo
uno spot – Palm Beach – buono e poco frequentato ma perchè è a
venti chilometri da Gaza City; il che comporta, pare, dei problemi
anche per i giovani israeliani. Non sono scappati per il trattamento
che il loro governo, il loro esercito, i loro coloni, magari i loro
genitori, riservano ai palestinesi, né perché nello stato di
Israele vige un apartheid interna tra aschenaziti e sefarditi, per non
dire degli arabi israeliani. Sono scappati per poter surfare. Vivere
per surfare, è un atteggiamento frikettone e intellettuale che non
capisco; io sono della filosofia opposta: surfare per vivere. Non vivere per
l’adrenalina o per la droga, ma l’adrenalina o la droga per vivere.
Vivere permette molti più lussi, molte più possibilità di quando
stai fatto di adrenalina. Il ragazzone biondo non la
finiva più di parlare, e parlò ancora un bel pò. Ora è’ arrivata l’onda
promessa e io l’affronto con la sua tavola. Tanto a lui non serve
più. Perché io faccio così,
quando t’aspetti una reazione negativa t’avvolgo con l’approvazione
più completa, sei pronto all’attacco frontale e io invece te
l’appoggio, ti circondo, ti abbraccio, ti comprendo fino ad
annullarti. L’avevo conquistato con
una battuta in rima secondo un certo stile yiddish: “sai perché non
provano a mettere Gaza su streetwiev ? Forse perchè gli incroci
e i palazzi che ieri c’erano oggi non ci sono più! ”
L’ho lasciato che rideva a
crepapelle, gli ho chiesto la tavola in prestito, dicendo che sarei
tornato entro breve. Sono passato ad avvisare i ragazzi che
controllano le macchine fuori e sono corso incontro all’onda.
Tazio Tramu
Che sono di origine sarda lo si può dedurre dal mio cognome, che è Tramu.
Che poi mio padre e il padre di mio padre fossero tifosi di Tazio Nuvolari lo dice il mio nome di battesimo.
Che sono allergico al polline non lo capiresti mai perchè stò sempre in mezzo alle piante. Amo gli alberi vivi e quando bruciano.
Se fossi un negoziante di abbigliamento on line non capiresti mai che sono piccolo di statura perchè compro solo vestiti troppo larghi.
Da come guido non capiresti quanto ho paura di morire
Quando vedo il buco nero schiaccio l’acceleratore
Che sono solo un coglione troppo fortunato non lo diresti mai dopo che m’hai ritrovato.
In Fede
Tramu Tazio